I CONSORZI DI BONIFICA SARANNO ABOLITI

Sanga Giovanni, nato a Bergamo il 13 settembre 1962, deputato nelle file dell’Ulivo eletto nella circoscrizione Lombardia 2, ha presentato una proposta di legge per l’abolizione dei Consorzi di Bonifica. La proposta è stata sottoscritta da ben 37 deputati (di cui 4 dell’opposizione) suddivisi per quasi tutte le Regioni d’Italia. I deputati Campani sottoscrittori sono in numero di sei e tra essi figura l’on. Pellegrino Tommaso nato a Polla il 17 luglio 1972, eletto nelle fila dei VERDI nella circoscrizione Campania 1.

Una proposta che condividiamo e approviamo entusiasticamente e con noi quasi tutti i cittadini tenuti a pagare questo iniquo tributo che combattono una battaglia per un’azione di trasparenza nei confronti del Consorzio di Bonifica Integrale Comprensorio Sarno.

I Consorzi di Bonifica vengono definiti carrozzoni inutili, enti che fanno parte di quei costi inutili della politica che andrebbero eliminati. Alcune regioni si sono messe di impegno per snellire la macchina burocratica, a cominciare proprio dai Consorzi di bonifica. Dei quali il cittadino non sa quasi niente se non che una volta all’anno, lui insieme ad altri milioni di altri contribuenti, è chiamato a pagare un tributo che di fatto è una seconda ICI, che per di più si paga anche sui terreni agricoli. I soldi versati dai cittadini servono anche a dare lo stipendio a decine di consiglieri e presidenti di Consorzi di Bonifica, consorzi che spendono anche più il 70% delle entrate solo per i costi dell' apparato, anziché fare le istituzionali opere di bonifica.

E ci chiediamo è proprio necessaria una struttura per svolgere funzioni amministrative e istituzionali che potrebbero benissimo essere svolte da istituzioni esistenti come Province o dagli stessi comuni (i quali peraltro gestiscono già i ruoli dell’ICI e quindi perlomeno si eviterebbe il costoso doppione di reperire le informazioni per gli stessi tributi). Sono in molti a sostenere che il compito dei Consorzi potrebbero essere svolti dalle Province, evitando di stipendiare tanti piccoli parlamenti e dare cariche a presidenti che anziché occuparsi dell’amministrazione dell’Ente si occupano più di politica.

Speriamo che l’on. Pellegrino riesca portare a termine il suo proposito, ma ci sono molte incognite: il governo traballante (possibili nuove elezioni) e la politocrazia che prima di tutto pensa a difendere gli interessi della propria casta.

Pompei lì,  28 agosto 2007 

ing. Giuseppe Sabini