ASSOCIAZIONE “TERRITORIO LIBERO”
Via Ponte Izzo n° 29
80045 POMPEI (NA)
Alla cortese attenzione degli ON Consiglieri regionali.
Scusatemi se vi disturbo, ma ho una domanda da porvi a cui vi prego cortesemente di rispondere.
Conoscete il Consorzio di bonifica integrale comprensorio Sarno?
Negli ultimi cinque anni il Consiglio Regionale si è pronunciato varie volte in materia di consorzi di bonifica integrale ad iniziare dalla legge n. 4 del 25 febbraio 2003 e con i vari emendamenti approvati negli anni successivi fino ad arrivare a quelli della finanziaria 2008.
Per noi nulla è cambiato.
Anzi, convogliando l’attenzione sul tributo, si è avvalorata la tesi di quanti affermano che l’opposizione al consorzio è fatta da persone che hanno una naturale avversione al pagamento delle tasse.
Considerazione ingiusta e offensiva, soprattutto per quelle migliaia di persone che con caparbietà stanno lottando per fare chiarezza su una situazione di ordinaria mala amministrazione.
Ferme anche quando, con un’azione di repressione degna della migliore tradizione di regimi autoritari, per poche centinaia di euro vengono loro ipotecati o sequestrati beni .
I consorzi sono enti esponenziali dei proprietari, autonomi, autogovernati e autofinanziati.
In 56 anni, tanti sono passati dal DPR del 01/12/1952 che segna la data di nascita di questo consorzio, si sono tenute solo due elezioni dell’assemblea consortile negli anni settanta e 28 anni d’amministrazione commissariale, di cui sedici dal 1992, anno in cui fu sciolta l’amministrazione perchè non garantiva la rappresentatività dei consorziati.
Per noi nulla è cambiato,
nonostante la legge n. 4 del 25/02/2003 preveda precisi adempimenti, in particolare per i consorzi variati (tale è il nostro), infatti all’art. 36 prevede tempi e modalità per la normalizzazione della gestione del consorzio;
a tal fine, con decreto del presidente della giunta regionale n 440 del 13/09/2005 si sostituisce il penultimo commissario nominando il commissario Gino Marotta , con questa precisa motivazione: “per il tempo necessario al compimento delle procedure finalizzate alla convocazione dell’assemblea dei consorziati e fino all’insediamento dell’ amministrazione eletta”.
Per noi nulla è cambiato!
Tranne un beffardo comunicato sul sito del consorzio col quale si informa i consorziati che hanno il diritto di eleggere l’assemblea consortile ogni cinque anni.
Eppure la giunta regionale in questo periodo ha approvato diversi atti con delibera commissariale del consorzio, ad esempio: i bilanci di previsione e i conti consuntivi, che seppur rivestono carattere di ordinarietà amministrativa lo stesso non si può affermare per contenuti ed obiettivi .
Intanto l’amministrazione commissariale progetta per il futuro:
- la realizzazione di un ecomuseo del territorio del fiume Sarno, importo euro551.844,54,
con delibera commissariale n 542 del 14/12/06,
- bandisce la gara per il recupero strutturale dello stabile in Scafati che dovrà ospitarlo, importo euro 294.674,33;
- la realizzazione di un osservatorio scientifico per il monitoraggio dell’acqua marina alla foce del fiume Sarno con restauro e risanamento conservativo dello scoglio di Rovigliano, importo euro 12.000.000,00;
- realizzazione di una rete tecnologica informativa per i comuni del consorzio;
- realizzazione di un sistema di monitoraggio della risorsa idrica del consorzio;
- stipula convenzione quadro per consulenza scientifica esterna con il C.U.G.RI. consorzio inter-universitario per la previsione e prevenzione dei grandi rischi;
- stipula protocollo d’intesa con altri enti per la costituzione di un centro di educazione ambientale sul fiume Sarno in Scafati;
- stipula protocollo d’intesa con la protezione civile;
- assume personale, in controtendenza con il suo predecessore che aveva ridotto il personale in esubero portandolo da 125 a 91 unità, il cui costo (7 miliardi) comunque copriva il 50% del bilancio;
attualmente il personale è di 170 unità, di cui 100 a tempo indeterminato e 70 stagionali , con un deficit finanziario di 32 milioni di euro, ed un direttore amministrativo ad interim.
Il bacino idrografico del fiume Sarno è stato dichiarato area ad elevato rischio di crisi ambientale dal consiglio dei ministri con delibere del 25 agosto 1992 e del 5 agosto 1994.
Il Senato della Repubblica in più occasioni aveva posto la propria attenzione sulle problematiche del bacino del Sarno, dalla quale scaturivano una commissione d’indagine nella XII legislatura e una commissione d’inchiesta nella XIV legislatura conclusasi il 12 aprile 2006.
Il presidente della commissione On Carmine Cozzolino, nel presentare la relazione conclusiva il 14 aprile 2006, sollecita una maggiore attenzione e impegno delle autorità pubbliche per sottrarre i cittadini alle pesanti conseguenze di uno stato di degrado ambientale drammatico.
Per noi nulla cambia!
Infatti la giunta regionale, in data 14/07/2006 e in data 04/09/2006, rende esecutivi i ruoli per la riscossione dal 2002 al 2005, causale: quota consortile.
E le motivazioni per il pagamento addotte dal consorzio con un ragionamento contorto sono: i consorzi di bonifica integrale sono previsti dalla legislatura nazionale e quindi intoccabili poiché con le loro attività garantiscono la sicurezza idraulica, determinando in questo modo un miglioramento complessivo della qualità della vita su di un territorio; quindi le migliori condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza conseguite danno nuovi impulsi all’attività produttiva e di conseguenza procurano un aumento di valore commerciale degli immobili posti all’interno del perimetro consortile.
Vergogna!
Ma chi può arrivare a negare con tanta protervia la verità, non può neanche essere capace di avvertire questo sentimento.
E la realtà è quella di un territorio martoriato, dove da almeno quarant’anni si denuncia, si fanno diagnosi, si progettano interventi, si erogano finanziamenti, dove diversi enti operano senza la sinergia necessaria ad ottenere dei risultati validi e i tempi di recupero si dilatano all’infinito e rendono interminabile l’agonia di un territorio e della sua comunità.
E quando con un rigurgito d’orgoglio la gente si oppone alle assurde pretese di questa cosa amorfa denominata “ Consorzio di bonifica integrale comprensorio Sarno” è accusata d’inciviltà, di promuovere disastri ambientali, di mettere a rischio l’occupazione di 170 persone e solo la sua colpevole ignoranza le impedisce di capire il valore dell’attività prodotta dai consorzi.
Questi cittadini non contestano in generale la legittimità ad operare dei consorzi.
Si oppongono a questo consorzio e a 56 anni di diritti violati volutamente da chi vuole fingere di ignorare che il presupposto indispensabile all’esistenza del consorzio è perseguire un interesse pubblico rilevante e garantire autonomia ed autogoverno.
Per la prima volta impugnano davanti alla giunta regionale il nuovo piano di classifica,
ma quando attraverso l’indizione del referendum pensano di poter esercitare il diritto dell’autodeterminazione, il consorzio replica che sono stati violati principi costituzionali con riferimento agli artt. 41, 42, 44.
Ebbene questi cittadini esasperati evidenziano la violazione degli stessi principi e non solo, perché ritengono estesa la violazione anche all’art. 32 comma 1 che sancisce il diritto alla salute, e all’art. 3 comma 1.
Si! L’uguaglianza davanti alla legge!
Perchè i cittadini, che cercano attraverso le istituzioni competenti di far rilevare le anomalie di questo soggetto e la illegittimità delle richieste, incontrano gravi difficoltà, che non si limitano solo al costo economico elevato impari in confronto al consorzio che gode di rilevanti franchigie,
alla difficoltà di assicurarsi una tutela tecnica e legale appropriata (perché ritenuto dai più un contenzioso poco remunerativo e quindi non conveniente, e bisogna davvero dire grazie a quei pochi professionisti, dotati di grande senso civico, che mettono a disposizione le loro competenze per la collettività), ma si accentua la disparità in commissione tributaria, dove seppur la legge prevede che possono personalmente motivare in pubblica udienza le loro ragioni, si scontrano con la difficoltà oggettiva di gran parte dei commissari a fare un’obiettiva e serena valutazione della questione e la doglianza espressa dal cittadino viene registrata spesso come una sterile lamentela. La sensazione comune è che il giudizio è formulato su convinzioni precostituite.
ON consiglieri dal 2003 ad oggi molte volte si è intervenuto sulla legge di riforma dei consorzi e con la finanziaria 2008 vi proponete di discutere la riorganizzazione di questi enti.
NON BASTA sostituire una legge quando quella vigente è palesemente disattesa, non si può inglobare in un discorso generale l’anomala situazione esistente in questo consorzio.
Non si può ignorare la situazione di questa area dove migliaia di persone con coraggio rischiano di vedersi sottrarre le proprietà pur di attirare l’attenzione su un territorio devastato.
Non si può restare in attesa di tragedie annunciate per prendere provvedimenti urgenti e tardivi sull’onda delle emozioni.
Bisogna intervenire ora con un atto di giustizia morale e amministrativa per conseguire l’azzeramento del contenzioso che penalizza i cittadini e con una verifica puntuale che faccia chiarezza sull’attività del consorzio.
Pompei lì 10 marzo 2008
Con stima
Il Presidente dell'Associazione Territorio Libero
Santa Cascone
P. S.
Sui muri della città è apparso un manifesto con cui il Consorzio di bonifica integrale comprensorio Sarno comunica che non potrà essere assicurato il servizio irriguo a causa della possibilità d’inquinamento delle acque d’irrigazione a pelo libero in alcuni comuni, di conseguenza gli utenti saranno esonerati dal tributo irriguo per il 2008.
Vivaddio se ne sono accorti pure loro!
Ed è proprio per questa ragione che la Federazione dei Verdi e tutta la Sinistra Arcobaleno stanno conducendo anche in questa regione una politica di tagli alla spesa pubblica e lotta contro gli sprechi delle risorse ambientali ed economiche.