da "il Mattino" - giovedì 07/02/2008
POMPEI. LA PROPOSTA DI DIECI COMUNI
CONSORZIO BONIFICA, SI al REFERENDUM
Pompei. Sì al referendum per la soppressione del consorzio di Bonifica del Sarno. Così ha deciso la giunta regionale della Campania che ha dichiarato ammissibile la richiesta di consultazione referendaria proposta da dieci comuni: Gragnano, Pompei e Sant'Antonio Abate in provincia di Napoli, Fisciano, Calvanico, Bracigliano, Pagani e Nocera Inferiore in provincia di Salerno, Montoro Superiore e Solofra in provincia di Avellino. Il decreto regionale, firmato dal presidente Antonio Bassolino, è stato pubblicato sul Burc n. 4 del 28 gennaio scorso. Ora si attende solo la data della consultazione. Soddisfazione per questo risultato è stata espressa dai rappresentanti di tutti i diversi comitati associativi di cittadini consorziati. «Questi ultimi - spiega Santa Cascone, presidente dell'associazione "Territorio Libero" di Pompei, - ora potranno finalmente decidere per la soppressione di un consorzio che non dà servizi, ed eliminare una contribuzione della quale non si riconoscono più le ragioni». Dello stesso tipo le dichiarazioni di Giuseppe Sabini, responsabile dei Verdi di Pompei che sostiene: «Il referendum promosso dai cittadini non potrà ora avere altri ostacoli burocratici alla sua indizione». I tributi per il servizio di bonifica, rappresentano la causa principale delle proteste dei cittadini, residenti nei comuni del territorio del consorzio. I pagamenti secondo le associazioni degli utenti non sarebbero dovuti sia per la scomparsa di canali, sui quali sono stati edificati immobili di vario tipo, sia per l'assenza di qualsiasi servizio di pulizia e di manutenzione dei canali stessi. Intanto la protesta nei confronti del Consorzio di bonifica dell'agro sarnese-nocerino, prosegue soprattutto per la presentazione da parte di questo ente del nuovo piano di classifica per il riparto dei contributi consortili. Con questo piano il consorzio ha in pratica allargato ulteriormente i suoi confini, includendo nel suo ambito altri sette comuni, oltre i trentasei già esistenti, tra cui Torre Del Greco, Ercolano, Portici e Salerno, ed i territori di enti come la soprintendenza archeologica e il Santuario Pontificio di Pompei. Contro questo piano però le associazioni degli utenti hanno già predisposto un ricorso da presentare alla giunta regionale.
Antonio Morese